Pesca al sarago: come, dove e quando praticarla

23 Agosto 2021
Pesca al sarago: come, dove e quando praticarla

Il sarago è un pesce appartenente alla famiglia Sparidae, la stessa di orate e dentici. La forma del suo corpo è ovale, piuttosto alto e piatto lateralmente, ha un dorso di colore grigio-bruno, argenteo sui fianchi e dal ventre chiaro. 

Dalla carne soda e semi-grassa, è particolarmente gustoso ed apprezzato, soprattutto per la sua alta digeribilità.

Come pescare il sarago

Il sarago è un pesce di mare grufolatore, si trova in profondità e predilige le situazioni portuali o di scoglio, dove gli è più facile procacciarsi il cibo e nutrirsi di quanto gli è necessario, come muscoli e pesci più piccoli o alghe e piante marine.

Ci sono varie situazioni e tecniche di pesca al sarago: 

  • pesca al sarago dalla barca;
  • pesca al sarago dagli scogli;
  • pesca al sarago da riva;
  • pesca al sarago con canna fissa;
  • pesca al sarago con la bolognese.

In un ambiente portuale, in presenza di pontili o scogli, sarà utile insidiare il sarago con una canna da pesca dal fusto piuttosto corto e rigido, soprattutto se ci si trova in prossimità di barche e catene d'attracco. Il metodo di pesca sarà piuttosto forte e veloce, in modo da non lasciare molto spazio al sarago di sfuggire. Importante sarà muoversi silenziosamente se si pesca in orari notturni o all'alba, momento in cui il pesce è particolarmente affamato ed esce per il suo pasto (che sia la colazione o la cena!).

Dal pontile sarà utile l'utilizzo di un cavalletto basso, che permetta di manovrare la manovella del mulinello senza urtare il suolo. Non dovranno mancare poi, una cassettina con piombature, fili e ami di sostituzione, l'indispensabile secchio, non solo per contenere il pescato, ma anche come seduta in caso di prolungata attesa (nonostante la pesca al sarago non sia una pesca statica), e soprattutto le esche.

Il sarago è un pesce ghiotto di muscoli, predilige molluschi come gamberi e mazzancolle (spogliate del loro guscio), ma anche pezzetti di sarde o seppie. Trattandosi di esche abbastanza grandi, è importante calibrare il giusto amo, filo e piombatura di conseguenza. Per lo stesso motivo, è sconsigliato il bigattino come esca all'amo, perchè avrebbe difficoltà di innesto, nel caso in cui si scelgano ami abbastanza importanti, a pancia larga e dal numero 6 a salire.

L'importante nell'innesto dell'esca è lasciare sempre scoperta la punta dell'amo, in modo che la cattura del pesce risulti incisiva.

Nel caso di pesca a bolentino, praticata dalla barca a motore fermo, si utilizzerà una canna da pesca piuttosto corta, con mulinelli piccoli e galleggianti molto sensibili. La differenziazione è importante sul tipo di piombatura da scegliere, nel caso in cui ci si trovi in correnti più o meno tranquille e di diversa profondità.

Dalla spiaggia o dalla riva, o da scogli piuttosto alti, la tecnica della pesca alla bolognese è la più adatta, in condizioni di mare calmo o poco mosso. Con le canne da pesca fisse telescopiche si dovrà scegliere la piombatura più adatta tra passiva e attiva, in base al tipo di corrente in cui si andrà ad agire.

Sarà utile munirvi di una pastura di bigattini da lanciare in mare di frequente, per mantenere una situazione fertile al sarago in cerca di cibo.  

In caso di poca corrente ed acque calme, meglio predisporre una piombatura passiva: la piombatura (generalmente di 2 grammi), divisa per pallini chiusi alla lenza di nylon, agisce sulla parte superiore della lenza, vicino al galleggiante, più attiva quindi verso la girella. La discesa in mare dell'esca risulterà così più lenta, in modo molto più naturale. In questo caso, sarà utile avere un galleggiante allungato, più sensibile al movimento dell'affondo. 

La piombatura attiva è invece quella più pesante nella parte finale della lenza, verso l'amo. Si consiglia nel caso di pesca diretta in mare, dove è importante raggiungere la profondità il più velocemente possibile e attivare l'esca sul fondale. Si possono scegliere pallini di grammatura diversa o torpille scorrevoli. In questo caso, sarà più adatto un galleggiante rotondo e luminescente, in caso di pesca notturna.

Utilizzate fili piuttosto resistenti, dal diametro sostenuto, per evitare che questi si spezzino se i piombini vengono pinzati troppo stretti o se si agisce con troppa decisione sulla pesca.

Quando pescare il sarago

Il periodo dell'anno migliore per pescare il sarago è al principio della primavera, da marzo in poi: in questi mesi, infatti, si svolge la fase di riproduzione di questo tipo di pesce. Tuttavia, anche nella stagione autunnale e più fredda, la pesca del sarago non sarà meno abbondante.

Il momento della giornata più propizio per la pesca è quello in cui anche il pesce ha fame! Pensate alla cena, al calar del sole o all'alba, quando i pesci escono dal loro nascondiglio della notte e si muovono per procurarsi il cibo per la colazione.

Dove pescare il sarago

Si trova in tutti i nostri mari italiani, nel Mediterraneo e nel Tirreno, nelle isole di Sardegna e Sicilia, ma anche nell'oceano Atlantico orientale. 

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