Pesca all'orata: come, dove e quando farla 7 Luglio 2021 La pesca all’orata è una vera e propria passione per i pescatori, un tipo di pesca tra i preferiti di chi pratica questo sport. Questo pesce pregiato, considerato la regina dei pesci magri, è ricco di proteine, sali minerali e vitamine del gruppo B, ha un basso apporto di colesterolo ed è per questo consigliato sia ai bambini per la loro crescita che agli anziani per prevenire malattie degenerative e preservare il fegato da eventuali patologie. La sua carne saporita ha un alto valore nutrizionale per tutti ed è ottima sia grigliata che al forno. L’orata è un pesce di mare di medie dimensioni, raramente supera i 40 centimetri di lunghezza ed i 400 grammi di peso in età adulta, ma si può arrivare a pescare anche esemplari che superano il chilo (e quando accade è un vero trionfo per il pescatore!). Il suo nome deriva dal suo colore dorato: le squame dei suoi fianchi sono color oro, come la linea che ha tra gli occhi che è il suo segno distintivo. Ha un corpo ovale e massiccio, leggermente allungato, ed il ventre di colore argento-azzurro. Ha occhi grandi, una bocca piccola ed il muso piuttosto tozzo, che può incutere un certo timore. I suoi denti sono aguzzi, adatti a sua volta alla pesca delle sue prede. L’orata infatti è un pesce grufolatore e si ciba di altri pesci più piccoli da fondale, come crostacei (granchi, paguri, gamberi) e cozze da scoglio. Dove pescare l'orata L’orata si trova nei nostri mari quasi tutto l’anno, sia in fondali sabbiosi o lagunari che in quelli rocciosi o di porto. La troviamo in entrambe le situazioni in quanto, essendo un pesce predatore, si sposta in branchi, in base a dove e quando le è possibile trovare il suo cibo preferito. In estate, quando la temperatura media del mare è più calda, è facile trovarla nei pontili o praticare la pesca all'orata dagli scogli, in quanto sarà qui che troverà il suo pasto, ancorato alle funi delle barche o tra le rocce sott’acqua. Le tecniche di pesca variano secondo alcuni fattori, il cui principale è appunto il fondale in cui vive, se sabbioso o costiero, quindi se si tratta di una pesca a mare o dalla spiaggia, oppure in scogliera. Una seconda variante è data dalla temperatura dell’acqua, e quindi dalla stagionalità: se si pratica la pesca all'orata di notte o d’inverno, quando la temperatura media dell’acqua è più fredda, il pesce resta protetto nel fondale, solitamente a riprodursi. Quando pescare l'orata: pesca orata periodo migliore Il periodo migliore per la pesca all’orata va da inizio primavera all’inizio dell’inverno, quindi indicativamente da maggio ad ottobre. L’orata è un pesce che predilige le temperature medio-calde dell’acqua, perciò la troveremo facilmente durante tutta l’estate e fino all’autunno inoltrato, anche perché il pesce foraggio (di cui si cibano i pesci predatori, tra cui l’orata) aumenta in questi mesi, in conseguenza al fatto che lo sport della pesca è più frequente. I momenti migliori della giornata in cui pescare l’orata sono all’alba e al tramonto, sostanzialmente proprio quando anche noi esseri umani abbiamo più appetito: a colazione e a cena. Come pescare l'orata Fondamentale attrezzatura per pescare l'orata è la canna da pesca, seguita dalla montatura, dal finale a più ami e dal tipo di esca. L’orata non è un pesce facile da prendere all’amo, è schivo e resistente, per questo nel finale è consigliato annodare più ami vicini, per avere maggiori probabilità di abbocco. La canna da pesca per l'orata è generalmente una canna da bolentino, molto semplice, variabile in lunghezza dai 2 metri e mezzo ai 4 metri massimo per la pesca dalla spiaggia o in mare. È importante che abbia un fusto rigido e basso, portato a gomito, solitamente in materiale carbonio, e un cimino all’opposto molto morbido e flessibile, in fibra di vetro, sensibile alla tocca del pesce. Per montatura pesca orata si intende l’insieme di lenza, galleggiante, piombatura e ami per la pesca a fondo, o meno, del pesce. La montatura varia se si pratica la tecnica del surfcasting dalle spiagge o dalle barche oppure se si pesca dal pontile o dagli scogli. La differenza la fa la piombatura dell’amo o della lenza, in base al grado di profondità delle acque che si vuole raggiungere. La montatura più semplice è costituita dalla lenza madre, alla quale è agganciato il finale di circa 1 metro e mezzo tramite una girella senza moschettone, dove vengono annodati uno o più ami a distanza di 2-3 centimetri tra loro, conforme l’esca che si decide di utilizzare, se si tratta di muscolo, granchio o i vermi invernali, come il bibi, il verme di Rimini o il cannolicchio. La piombatura può essere fatta in due modi: o nella parte alta del finale, con un piombino scorrevole di massimo 15 grammi, oppure direttamente nelle esche, con un piombino spaccato tra gli ami di massimo 2 grammi e mezzo. La piombatura scorrevole sopra alla girella viene usata nella pesca a lancio, perché migliora la resa del lancio lungo in mare e della posa della montatura sull’acqua. L'esca piombata invece, si utilizza in acque calme in assenza di corrente, dove è importante che solo l’esca affondi, lasciando libera nel movimento la parte superiore della canna. Scopri la nostra selezione di canne da pesca!