Pesca bolognese: tecniche, montature e attrezzature

15 Marzo 2021
Pesca bolognese: tecniche, montature e attrezzature

La pesca bolognese è con ogni probabilità la tecnica di pesca più praticata dai pescatori italiani. Le origini di questo tipo di pesca risalgono al dopoguerra, quando in Emilia-Romagna i primi pescatori cominciarono a sperimentare la pesca a distanze come un’evoluzione di quella con la canna fissa.

Quando negli anni ’50 giunsero in Italia i primi mulinelli, i pescatori emiliani sono stati i primi ad usarli e a sperimentarli, innescando una rivoluzione con il fatto di poter lanciare l’esca invece che poggiarla a brevi distanze.

Nel tempo la tecnica si è diffusa in altre regioni, dove viene praticata sia in mare che in acqua dolce. Ma in consiste questa tecnica di pesca? Scopriamo di più sulla pesca alla bolognese.

Cos'è la pesca alla bolognese

Pescare a bolognese vuol dire lanciare, mantenere il galleggiante con una leggera trattenuta e attendere l'abboccata. È da sottolineare che l'aspetto più importante della pesca con la bolognese è proprio la trattenuta, perché grazie ad essa il pesce si incuriosisce e viene stimolato ad abboccare.

La tecnica prevede l’uso di canne da pesca bolognese particolari, che possono arrivare alla lunghezza di 8 metri, disponibili sul mercato sia con anelli già presenti sulla struttura che senza, e inserirli a piacimento successivamente. Tutti possono praticarla, sia principianti che professionisti.

Tecniche di pesca a bolognese

La tecnica di pesca bolognese prevede l’utilizzo di un galleggiante, una piombatura con pallini di piombo o torpille e al massimo uno o due ami. Inoltre, questa tecnica può essere applicata con mare calmo e leggermente mosso e non è indicata quando il mare è mosso o molto mosso, e sono presenti fenomeni atmosferici come vento o burrasca.

La sua caratteristica è quella di presentare un’esca sostenuta da un terminale, che misura in genere tra 50 e 150 centimetri, e una piombatura compresa in piombo di pochi centimetri o più, fino a 150 centimetri di lenza. Il galleggiante, che deve essere adatto per la pesca con la bolognese, dovrà avere portate variabili da 1 grammo fino a 4/6 grammi, necessari quando sono presenti condizioni più impegnative.

In genere, però, per la pesca con la bolognese in mare vengono utilizzati galleggianti tra 1 e 3 grammi.
Per la pesca a bolognese dalla scogliera è sufficiente una bolognese di 6 metri, e gli spot possono essere scogliere naturali, punte dei moli con scogliere artificiali, base o rientranze.

Si può praticare anche la pesca bolognese dalla spiaggia, soprattutto su litorali che diventano subito profondi e con mare appena increspato. La scelta ideale è una canna da 5-6 metri, morbida da 0 a 10 gr, a cui abbinare un mulinello classe 3000, preferibilmente molto leggero per non stancarsi.

Pesca bolognese montature

In determinate situazioni e condizioni, nella pesca a bolognese bisogna abbandonare la montatura fissa in favore di quella scorrevole. Il motivo principale che rende obbligatoria la scelta è la profondità di pesca superiore alla lunghezza della canna, o per la precisione, superiore alla lunghezza della canna meno un metro.

Vi sono anche casi in cui lo scorrevole si presenta come la scelta migliore anche per minori profondità, come ad esempio quando c’è vento o quando c’è bisogno di lanciare lenze più corte, senza rinunciare a pescare all'altezza desiderata.

Una montatura standard ideale per pescare spigole, saraghi e occhiate adotta appunto un galleggiante scorrevole, a forma di pallina da 3 g, mentre per la pesca delle orate in acque portuali calme e correnti lente o veloci è ideale un galleggiante bolognese con terminale più lungo di 20-30 cm dell’altezza del fondale.

La montatura per la pesca al cefalo è invece la torpilla con spallinata, in cui il 70% della piombatura viene raccolta nella torpilla e il rimanente viene distribuito su 10 cm di lenza con piccoli pallini.

Attrezzatura per la pesca a bolognese

Per la pesca alla bolognese bisogna disporre di un’attrezzatura adeguata, consistente in una canna bolognese, mulinello, fili e galleggianti adatti. Ecco nel dettaglio cosa occorre.

Canna da pesca

La canna da pesca bolognese è una canna telescopica realizzata in misure che vanno dalla 5 alla 8 metri, passando per quelle intermedie come la 6 e la 7 metri. Deve essere preferibilmente in carbonio e deve avere anelli di buona qualità, che assicurano leggerezza, scorrevolezza e resistenza. Ogni sezione presenta un anello, mentre su vetta e sottovetta in genere ci sono al massimo 1 o 2 anelli, oltre l’apicale.

Mulinelli

I mulinelli da pesca bolognese devono essere leggeri e si devono bilanciare alla perfezione con la canna. Le misure vanno dai 1000 ai 3000, al massimo 4000, a seconda del marchio. Il fattore principale dei mulinelli deve essere la leggerezza, condizione indispensabile per non fare stancare il braccio.

Nella scelta del mulinello per la bolognese gli aspetti da tenere in considerazione sono, oltre ai materiali leggeri, taglia 1000/4000 con bobina capiente, rapporto di recupero medio, frizione micrometrica.

Galleggianti

I galleggianti per pesca alla bolognese possono essere di varie forme e ognuna di esse è dedicata a situazioni particolari. In genere la forma più affusolata è adatta ad acque ferme o mare calmo, mentre quella bombata è adatta per contrastare una forte corrente o seguire il moto ondoso.

Per far entrare correttamente la montatura in pesca bisogna tarare il galleggiante, che corrisponde al peso da inserire nella montatura sotto di esso. Il peso della taratura quindi viene determinato dalla forma del galleggiante e dalle condizioni del mare.

Filo

Il filo ideale per pescare alla bolognese è quello di dimensioni 0,14, ottimo per ogni tipo di pesca e per costruire una buona lenza. Oppure, se serve stendere meglio la lenza, si suggerisce il caricamento del mulinello con filo pari a 0,12. L’aumento o la riduzione del diametro si può fare a seconda delle condizioni di pesca.

Esche

La scelta ideale di esche per la pesca alla bolognese è il bigattino, una larva che attira spigole, aguglie, saraghi e altre minutaglie. Va messa a due o tre per amo, una per coprire il gambo e gli altri come richiamo. Altre esche utili sono il coreano, il muriddu, l’americano, la lumaca di mare, ma alcuni preferiscono gli sfarinati.

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